Caratteristiche fisiche (73,6%), orientamento sessuale (67,1%) e sesso (57,1%) sono i motivi principali per cui secondo i giovani vengono compiuti atti di violenza fisica e psicologica.
È quanto emerge dall’indagine che abbiamo condotto su più di 100 giovani di Milano di età compresa tra i 14 e i 17 anni coinvolti in Youth For Love. Picchiare qualcuno, fotografare/riprendere qualcuno durante l’atto sessuale e diffondere le immagini, e insultare sono i primi tre comportamenti che i ragazzi e le ragazze qualificano come atti violenti. Dare nomignoli, insultare e spettegolare/mettere in giro voci su qualcuno sono i comportamenti che si verificano più spesso.
Secondo l’82,9% dei giovani interpellati, è il gruppo di studenti e studentesse a commettere più facilmente atti di violenza, ed è nei luoghi dove si ritrovano abitualmente (parco o piazza) che si verificano più spesso episodi di violenza; mentre più del 20% delle ragazze e dei ragazzi ritiene che la sua scuola non sia sufficientemente sicura. Ancor più significante è che ben il 55% dei giovani coinvolti non sa a chi rivolgersi (persone e servizi di supporto) in caso di violenza all’interno della scuola, percentuale che sale al 61,2% quando si tratta di persone o servizi all’esterno della scuola.
E’ evidente, dunque, come la prevenzione della violenza di genere negli anni dell’adolescenza sia una sfida ancora aperta. Con questa consapevolezza con il progetto europeo Youth For Love, svilupperemo, implementeremo e valuteremo un programma educativo integrato nelle scuole superiori di quattro Paesi europei (Italia, Grecia, Belgio e Romania).
Il nostro obiettivo?
Aiutare giovani e insegnanti ad affrontare la violenza di genere con metodologie didattiche e strumenti educativi innovativi, per aumentare la consapevolezza sul tema all’interno della scuola fino a riconoscere e negare qualsiasi forma di violenza.
“Le scuole sono il luogo in cui gli adolescenti trascorrono la maggior parte del loro tempo. Sono dunque attori chiave nella lotta contro la disuguaglianza e la violenza di genere, insieme alla comunità educante del territorio. Lavoreremo per supportare il personale scolastico, studentesse e studenti con l’obiettivo di rafforzare la consapevolezza sul tema, ma anche di stimolare dinamiche di cambiamento a livello comunitario”, dichiara Maria Sole Piccioli, Project Manager Youth For Love per ActionAid Italia.
In Italia, ActionAid e AFOL–Agenzia Metropolitana lavoreremo per la formazione, l’orientamento e il lavoro, con il coinvolgimento di 3 istituti superiori di Milano: l’IIS G. Giorgi, il Liceo Elio Vittorini, il Centro di Formazione Professionale Paullo. Con loro implementeremo un percorso laboratoriale e formativo – sviluppato sulla base di indagini e focus group condotti dall’Università La Bicocca e in linea con le indicazioni del MIUR – integrato nella didattica dei prossimi due anni scolastici.
Cosa prevedono le nostre attività?
Insieme punteremo alla decostruzione degli stereotipi di genere e all’analisi delle loro cause strutturali; all’informazione su segnali, cause e conseguenze di violenza di genere e bullismo; e sulle procedure e servizi interni ed esterni alla scuola esistenti, attraverso un coinvolgimento diretto delle studentesse e degli studenti, che dal secondo anno diventeranno sempre più protagonisti trasformandosi in trainer di altri adolescenti. Il personale scolastico, invece, sarà coinvolto in un percorso di formazione e co-progettazione che rafforzerà competenze e strumenti a disposizione degli istituti.
Quali strumenti?
Grazie a risorse e contenuti trasferibili anche in altri contesti educativi – che aiutino adolescenti, genitori e insegnanti a riconoscere segni di bullismo o di violenza – con Youth For Love metteremo a disposizione un web game interamente dedicato al tema degli stereotipi e della violenza di genere. Nel gioco di ruolo virtuale, ragazze e ragazzi vestiranno i panni dei personaggi a loro scelta e sperimenteranno situazioni reali e quotidiane che potrebbero trasformarsi in potenziali episodi di violenza e di bullismo: tutto dipenderà dalle scelte del giocatore stesso. Virtualmente, vivranno da diverse angolazioni i temi della violenza e, acquisendo maggiore consapevolezza su azioni e reazioni, capiranno meglio quali siano i comportamenti giusti per attivarsi in prima persona per affrontarla e sconfiggerla. Sfruttando la gamification come potente strumento per promuovere l’apprendimento attivo e il pensiero critico, sensibilizzeremo un pubblico sempre più ampio sul problema della violenza nell’adolescenza.